In generale quando parliamo di analisi di bilancio per indici intendiamo la comprensione relativa alla gestione economica, finanziaria e patrimoniale di un’azienda tramite lo studio dell’esercizio di quest’ultima e dei dati che da esso si ricavano.

Con analisi di bilancio per indici, detti anche RATIOS, facciamo invece riferimento alla costruzione di quozienti o rapporti tra grandezze diverse dello stato patrimoniale e del fatturato. Questi vengono utilizzati sia per capire lo stato di salute dell’azienda, ma anche per la programmazione e il controllo della gestione futura. Nell’ottica dell’analisi di bilancio per indici, dobbiamo avvalerci e differenziare una serie di indici che ci consentiranno di analizzare:

La struttura del patrimonio dell’impresa: la composizione delle fonti, degli impieghi e le relative correlazioni; in questo caso si parla di indici strutturali.
La capacità dell’impresa di essere solvibile nel medio-lungo periodo; in questo caso ci si avvale degli indici patrimoniali.
La capacità dell’impresa di raggiungere e mantenere un equilibrio finanziario nel breve periodo; in tal caso si fa riferimento agli indici finanziari.
L’attitudine dell’impresa a conseguire risultati economici positivi nel tempo; in tal caso si parla di indici di redditività (ROE, ROA, ROI, ROS…)

Il presupposto per l’analisi degli indici di bilancio è la riclassificazione del bilancio d’esercizio. Una procedura di grande importanza ai fini di una migliore comprensione di tutti quei parametri che, solitamente, non vengono considerati dalla lettura degli schemi tradizionali di bilancio previsti dalla normativa civilistica.

Gli obiettivi di questa esposizione dei dati sono quelli di: riunire insieme tutte le voci di bilancio per classi omogenee, sottolineare i risultati parziali, comprendere al meglio la relazione fra gli aggregati di bilancio, agevolare i successivi confronti nello spazio e nel tempo. Riclassificare il bilancio significa sostanzialmente mettere in evidenza aggregati dello stato patrimoniale e alcuni risultati intermedi del conto economico che facilitano il giudizio dell’azienda, oltre a essere indispensabili per l’analisi per indici.

Per la riclassificazione abbiamo diversi tipi di schemi; essi variano a seconda degli obbiettivi che si pone l’analista nella valutazione dello stato di salute dell’azienda e delle sue prospettive future. Andando ancora più a fondo, gli scopi della riclassificazione sono tre: permettere l’evidenziazione dei parametri e delle grandezze più espressive della gestione (valore aggiunto, reddito operativo, reddito netto ecc…), rendere omogenei i dati per migliorare il loro confronto nel tempo e nello spazio, ovvero sia per esercizi successivi per la stessa azienda, sia per paragoni con aziende dello stesso settore o di diversi settori, separare le attività inerenti alla gestione dell’azienda da quelle cosiddette accessorie o extra per migliorare la comprensione delle problematiche centrali dell’azienda.