L’area di Amministrazione, finanza e controllo è tra le più richiesta nell’ambito della attività di temporary management . Si presta molto perchè la professionalità specifica, tolti alcuni casi molto particolari, prescinde dal settore. Gli specialisti della funzione sono, in altre parole, molto versatili.
Molteplici possono essere le problematiche che giustificano l’intervento di Temporary in quest’area: la copertura di un vuoto manageriale improvviso dovuto alla fuoriuscita del responsabile della funzione o di uno dei suoi collaboratori più stretti nella finanza, oppure nella contabilità o nel controllo; la necessità di una completa riorganizzazione della funzione con l’inserimento di nuove risorse e nuovi strumenti di gestione e controllo; un progetto di quotazione in borsa della società; la gestione di una situazione finanziaria sotto stress con la rinegoziazione completa del debito verso le banche; l’adeguamento dei sistemi di controllo e reporting agli standard internazionali,
In tutti questi casi è molto più efficace l’inserimento temporaneo di una risorsa manageriale esperta piuttosto che il coinvolgimento di di consulenti che studiano il problema, elaborano un documento e propongono delle soluzioni, non sempre adeguate poi di trovare l’accordo e l’applicazione nella struttura esistente.
I progetti di temporary management in quest’area possono durare da 8-12 mesi a 24 mesi.
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Deve essere chiaro che per poter effettuare un turnaround devono esistere alcune condizioni essenziali:
in primo luogo deve esserci un prodotto/servizio valido ed apprezzato dal mercato;
in secondo luogo l’azienda o i marchi di prodotto devono possedere una immagine forte sul mercato, un apprezzamento da parte del consumatore;
deve esistere una richiesta dei prodotti da parte del mercato.
Queste tre condizioni rappresentano il futuro dell’azienda. Senza di esse anche il più bravo dei manager non può combinare nulla!
A seguire devono esistere le risorse finanziarie per la copertura delle perdite e per l’effettuazione del turnaround, inoltre deve esistere la volontà della Proprietà di immettere le risorse fresche necessarie all’interno dell’azienda.
Senza mezzi finanziari freschi, resta un’unica possibilità: la cessione dell’azienda ad una nuova proprietà che ricapitalizzi, ristrutturi e quindi rilanci, puntando su prodotto, immagine e know-how distintivo dell’azienda in crisi.
Se nulla di buono esiste, non rimane che seguire le procedure concorsuali fino al fallimento ultimo della società, che ovviamente non è mai la soluzione desiderata.