Il margine di struttura indica la solidità patrimoniale di un’impresa, quindi la sua capacità di coprire i finanziamenti con il capitale proprio.
Nella specifico Il valore del margine di struttura si ottiene come differenza tra il capitale netto e le attività immobilizzate.
Se da questa operazione ne risulta un margine positivo, quindi il valore sarà maggiore di zero, vorrà dire che tutte le attività immobilizzate sono state finanziate grazie a capitale proprio. Ciò sta a significare che l’azienda in questione, è dotata di un capitale permanente che gli permette di coprire non solo tutte le attività immobilizzate, ma anche alcune attività circolanti.
Se invece dalla differenza tra il capitale netto e le attività immobilizzate ne risulta un valore segnalante un margine negativo, vorrà dire che le attività immobilizzate non possono essere coperte interamente dal capitale proprio e che quindi, almeno in parte, l’azienda dovrà fare ricorso al capitale di terzi.
Che un’azienda abbia un margine di struttura negativo, è una cosa molto ricorrente, e che non desta preoccupazione, almeno finché il livello di margine rimane molto basso. In questo caso, la differenza di margine è coperta da debiti, quindi sarà compito dell’analista, valutare il tipo di debito capace di coprire gli investimenti durevoli.
In ultimo, il margine di struttura avrà un valore pari a zero nel caso in cui le attività immobilizzate e il capitale proprio assumeranno lo stesso indice. In questo caso si può parlare di equilibrio finanziario.
Affinché un’azienda si trovi in una situazione di equilibrio, è necessario che non registri un margine di struttura negativo. Ciò vuol dire che, se dalla differenza di margine ne risulta un valore nullo, allora una parte degli investimenti duraturi è stata finanziata con debiti capaci di garantire il mantenimento dell’azienda nel medio e nel lungo periodo.
Per quanto sia raro, un’azienda che registra un margine di struttura positivo indica che è in grado di: finanziare tutti gli investimenti con il capitale proprio, senza quindi dover ricorrere ad alcuna forma di indebitamento, e di finanziare una parte del capitale circolante, contribuendo perciò allo sviluppo dell’azienda.
Sebbene avere un margine positivo possa risultare una situazione ideale, di fatto è difficile che accada. Questo è riscontrabile soprattutto in quelle aziende dove il capitale fisso rappresenta il grosso degli investimenti complessivi, e quindi si decide di finanziarli in parte con del capitale proprio, ma buona parte ricorrendo all’indebitamento finanziario.